La tensione tra M5S e PD raggiunge l’apice: Conte risponde alle accuse di slealtà da parte di Elly Schlein.
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, non ci sta e lancia un ultimatum al Pd di Elly Schlein. Il ritiro dal processo delle primarie per la scelta del candidato sindaco a Bari, sembra aver aperto una spaccatura definita nel campo largo.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha etichettato questa ultima mossa come “sleale“. Il leader del M5s, visibilmente contrariato, come riportato dall’Ansa, ha risposto ponendo l’accento sulla necessità di rispetto reciproco: “Se non ritirano le accuse di slealtà diventerà sempre più difficile lavorare con il Pd. Il Pd non può pretendere che noi possiamo sottoscrivere tutto quello che viene dal passato“.
La decisione di Conte: un segnale di rottura
Il fulcro della disputa si trova nella decisione di annullare le primarie a Bari, dove il M5S sosteneva Michele Laforgia contro Vito Leccese del PD. Conte ha chiarito la sua posizione: “Alla luce dell’indagine sull’inquinamento del voto di scambio, non possiamo celebrare le primarie come se nulla fosse“.
Il leader del M5S ha inoltre smentito le voci di una mancata comunicazione con il PD prima dell’annuncio, sottolineando come avesse personalmente informato Schlein delle sue preoccupazioni.
La disputa si accende ulteriormente quando l’ex premier afferma: “Essere accusato di slealtà significa che il PD non ha rispetto delle persone e dei partiti con cui lavora“. Questa dichiarazione mette in luce una profonda frattura nel dialogo tra i due partiti, che potrebbe avere implicazioni significative per le future dinamiche politiche italiane.
Un ultimatum per il futuro delle alleanze con Schlein
Il M5S, che era all’opposizione a Bari, sembrerebbe rifiutare di sostenere candidature che non rappresentano un segno di rinnovamento, come evidenziato dalla preferenza per Laforgia rispetto a Leccese, visto come una continuità dell’amministrazione precedente.
La richiesta di Conte per una pre-registrazione alle primarie, al fine di evitare manipolazioni del voto, è stata ignorata, portando alla decisione di ritirarsi dalle primarie e segnando un momento critico nelle relazioni tra M5S e PD.
“Noi siamo per la legalità, se il Pd è disposto a fare un nuovo percorso senza buttare a mare tutto il passato va bene, altrimenti ne prendiamo atto“, si conclude così l’ultimatum, riportato dall’Ansa, dell’ex premier a Schlein.